Geocycle: la soluzione per valorizzare tutti i componenti degli pneumatici fuori uso.

Geocycle è la soluzione per la valorizzazione della frazione tessile degli PFU (Pneumatici Fuori Uso) non diversamente recuperabile. Trasformiamo uno scarto in un nuovo prodotto: questa è pura economia circolare, nulla va sprecato!

 

Tra i pionieri nell’implementazione dei principi dell’economia circolare, Geocycle da oltre 30 anni propone soluzioni innovative per valorizzare i rifiuti e i residui produttivi non altrimenti riciclabili garantendone il corretto recupero nei cementifici del Gruppo.

Come per ogni altro materiale trattato infatti anche per gli PFU Geocycle interviene a valle del processo di recupero ossia, tutto quello che può essere granulato e che ha un utilizzo ben più nobile viene destinato al trattamento per fini quali ad esempio pavimentazioni sportive e isolanti acustici, mentre la restante parte non recuperabile va appunto a recupero energetico. Dei tre componenti principali di cui è composto lo pneumatico, ossia gomma, acciaio e tessile, la gomma, impiegata come combustibile non convenzionale, ha un potere calorifico che varia tra i 6,800 – 7,800 Kcal/kg, un potere calorifico assolutamente da valorizzare, così come facciamo da oltre dieci anni attraverso Geocycle (Italia) impiegandola nel processo produttivo della nostra cementeria Holcim di Ternate. Anche l’acciaio ha il suo percorso di recupero mentre il tessile che è l’elemento che consente di realizzare carcasse robuste e leggere per gli pneumatici non ha avuto fino ad ora alternativa alla discarica.

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E così, per ridurre ancora la quantità di rifiuto e trasformare il più possibile gli scarti in risorse lo stabilimento produttivo di Ternate ha investito su un impianto che consente il recupero anche della frazione tessile degli PFU nel co-processing.

Non solo gomma triturata quindi ma al cementificio di Ternate stanno ora arrivando i primi flussi di tela da PFU. Essendo un materiale molto fine e leggero, con pezzatura da 0 a 6 mm, il nylon brucia molto bene e molto velocemente. In realtà, il nylon derivante dagli PFU è un materiale già ampiamente utilizzato nelle cementerie estere. La possibilità di poter valorizzare questo rifiuto anche sul territorio nazionale è un’ottima opportunità anche per i consorzi che gestiscono lo smaltimento degli PFU con cui Geocycle ha recentemente siglato importanti accordi.

Questo accordo che Geocycle ha siglato con i principali consorzi che gestiscono il recupero e lo smaltimento dei PFU a livello nazionale quali ad esempio ECOPNEUS, ECOTyre e GreenTyre, prevede il ritiro del tessile prodotto negli impianti di granulazione dei pneumatici all’intero territorio nazionale. A tal proposito Daniele Fornai, Responsabile Operazioni di Ecopneus afferma: “Ci sono dei flussi di rifiuti, come ad esempio le fibre tessili, che non potendo essere più utilizzate possono e devono essere comunque valorizzate a livello di combustibile. Ciò implica un approccio industriale che richiede qualità, consistenza e certezza dell’approvvigionamento. Per questo è necessario un rapporto di fiducia tra fornitore e cliente". L'accordo prevede anche di poter conferire il tessile alle cementerie estere del gruppo in caso di disponibilità di materiale superiore alla capacità ricettiva dell'impianto di Ternate garantendo così ai consorzi la continuità del servizio evitando lo smaltimento in discarica.

“Siamo orgogliosi di questo ulteriore passo verso l’economia circolare. La valorizzazione dei rifiuti industriali non recuperabili attraverso recupero di energia e di materia nel processo produttivo del cemento è una soluzione ambientale che consente di non sprecare risorse e anzi di risparmiare materia prima naturale, garantendo gli stessi livelli qualitativi e di performance di prodotto.” conclude Marco Turri, General Manager Geocycle Italia. "Abbiamo effettuato un investimento importante presso il nostro stabilimento di Ternate per poter utilizzare e valorizzare il tessile contenuto negli pneumatici altrimenti non recuperabile. In questo impianto investiamo regolarmente in innovazione, per poter recuperare materiali di scarto di vario genere. Possiamo recuperare il 100 dell’energia contenuta in questi materiali all’interno del nostro ciclo produttivo. Di fatto non possiamo più permetterci di sprecare una tale risorse energetica e questa è economia circolare dove nulla va sprecato!" conclude Riccardo Bianchi, Plant Manager di Ternate e Merone.