SUCCESSO INAUGURALE PER IL MUSEO DEL CEMENTO DI MERONE : 

IL RACCONTO DEL LEGAME TRA IL TERRITORIO E LA CEMENTERIA HOLCIM 

Lo scorso venerdì 10 Novembre 2023 Merone ha celebrato l’apertura ufficiale del Museo del Cemento presso la Sala Conferenze di Holcim Italia.
 

 L’inaugurazione ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni locali, provinciali e regionali, la cui presenza sottolinea l’importanza di questa iniziativa di valorizzazione del territorio nell’ottica di promozione di un turismo industriale basato sulla storia produttiva dei Comuni della provincia di Como, obiettivo primario del progetto Make Como, di cui il Museo è parte. In particolare il Prefetto di Como Dott. Andrea Polichetti e l’assessore di Regione Lombardia Dott. Alessandro Fermi sono intervenuti commentando positivamente l’iniziativa volta a dare una valenza turistica al prodotto e ad una parte dell’azienda attualmente ridimensionata rispetto al passato. Oggi infatti la cementeria di Merone è uno stabilimento di macinazione del semilavorato prodotto nell’unità produttiva di Ternate e con questa opera sinergicamente nell’ottica di ottenere continui miglioramenti in termini di decarbonizzazione.

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Ph. Andrea Fumagalli

 

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Da sinistra verso destra: Simon Kronenberg, Lucio Greco, Feliciano González, Riccardo Bianchi, Maurus Candreja. Ph: Andrea Fumagalli

 

La sua attuale struttura le consente di mantenere la sua rilevanza storica che emerge dal racconto del Museo e di continuare a giocare un ruolo in prima linea nella riqualificazione e nello sviluppo delle città lombarde, in particolare di Milano. Si tratta del primo Museo del Cemento in Italia e Holcim Italia, come ha dichiarato il suo Amministratore Delegato Lucio Greco “è stata entusiasta di accettare l’invito del Comune di Merone ad essere partner per la realizzazione della Via del Cemento, un percorso turistico-culturale percorribile a piedi, in grado di illustrare le tappe della storia del cemento, prodotto che dagli inizi del secolo scorso ad oggi caratterizza l’area di Merone”. A questo scopo l’azienda ha concesso al Comune un’area dello stabilimento di produzione da destinare alla fondazione del Museo.  Il Museo consente, allo stesso tempo, di scoprire le fasi del processo produttivo del cemento, raccontate anche da chi le vive e le ha vissute per anni, e di gettare uno sguardo all’evoluzione dell’utilizzo di questo materiale negli anni e in quelli a venire.

Il cemento: 
elemento essenziale della storia e dello sviluppo industriale di Merone, tra passato, presente e futuro

Finalmente, dopo qualche anno di lavoro, abbiamo inaugurato il primo museo interattivo dedicato al cemento in Italia, con relativo percorso culturale tra le vie del comune di Merone. E’ la realizzazione di un sogno, che è partito tanto tempo fa. Direi che si tratta quasi di un sogno collettivo.

Giovanni Vanossi| Sindaco del Comune di Merone

 

 

“Già nel 1990 era il sogno della cementeria di Merone e lo è stato per le amministrazioni che mi hanno preceduto e che, come me,  volevano fare informazione su un tema delicato e poco conosciuto  come quello del cemento e del suo processo produttivo. E’ stato anche il mio sogno, quello che oggi realizziamo ma che non è caduto dal cielo anzi è frutto di un duro lavoro, durato tre anni . E soprattutto è un bell’esempio, forse unico nel territorio, di grande cooperazione pubblico - privato. Non è infatti il classico museo d’impresa ma si tratta di un museo pubblico, del Comune di Merone, realizzato in collaborazione con l’azienda Holcim che ci ha creduto fin dall’inizio. Oltre ad Holcim fatemi ringraziare però Fondazione Cariplo che è stata molto lungimirante e ci ha dato i fondi per il progetto Make Como, che è qualcosa di molto più ampio che riprende altre realtà industriali del territorio e ci permette di fare cultura e turismo anche attraverso il prodotto industriale, attraverso l’industria. Io ci credo, credete anche voi in noi". 

Il punto di arrivo del percorso è l’ingresso dell’unità produttiva di Holcim Italia dove la strada in calcestruzzo verde è simbolo del percorso dell’azienda e del settore delle costruzioni verso la sostenibilità e verso prodotti sempre più ecologici a ridotte emissioni di CO2.
 

Quando il Sindaco ci ha presentato il progetto, orientato a ricostruire la storia e il ricordo del legame tra il territorio e l’attività della cementeria, l’abbiamo considerato una grandissima occasione. Pensiamo che sia doveroso mantenere viva la memoria di una famiglia di imprenditori e di un'azienda che ha contribuito allo sviluppo di quest’area non soltanto dal punto di vista economico ma anche sociale e culturale.

Lucio Greco| Country Manager Holcim Italia

 

 

Già dalla posizione stessa dell’unità produttiva si evince chiaramente che la nostra azienda non è solo legata fortemente alla storia del territorio ma ne è parte integrante

Difatti, la visione del Cav. Montandon, che fondò l’azienda nel 1928, era già molto innovativa e illuminata, in quanto non solo concentrata su l'eccellenza produttiva, ma caratterizzata anche da:

  • Un’ estrema attenzione al benessere;
  • Alle condizioni di vita dei dipendenti.


 

Nel tempo anche il figlio, Carlo Montandon proseguì sulle orme del padre creando ad esempio un villaggio per i dipendenti, il lido aziendale di Pusiano, e anche strutture per il benessere della collettività e della popolazione quali asili, campi sportivi, biblioteche. Nel 1954 fu costruito anche il Padiglione di soggiorno della X Triennale di Milano, un’opera innovativa per quel periodo che venne poi donata al Comune di Milano e che è poi divenuta la Biblioteca del Parco Sempione. 

E’ importante sottolineare inoltre che alla dimensione sociale e culturale si univa anche l’attenzione ambientale: ne è esempio l'Oasi di Baggero, da cui parte il percorso del cemento. Si tratta di un’area naturale nata dal recupero naturalistico della miniera di marna da cui la cementeria estraeva il materiale. Per questo progetto l’azienda, nel 1988, ha ricevuto il primo premio dalla Commissione delle Comunità Europee per l’Ambiente ed è esposto nel Museo. 

Questo importante passato ha costruito le basi per un presente ed un futuro più sostenibili e innovativi.

L’identità di Holcim si afferma creando progresso per le persone e per il pianeta e ieri come oggi il futuro del cemento è racchiuso nella parola sostenibilità. E’ una sfida, che stiamo affrontando pensando di essere nella giusta direzione. In particolare, Holcim Italia sta lavorando sempre più nell'ottica della riduzione della CO2 e, a tal proposito, ha lanciato prodotti quali ECOPlanet ed ECOPact a minori emissioni rispetto ai prodotti attualmente presenti sul mercato. Oltre a ciò, siamo tra i primi ad avere utilizzato tra le materie prime alternative gli scarti da demolizione degli edifici, creando un esempio virtuoso di economia circolare, ambito in cui stiamo investendo anche per ridurre il consumo di materie prime naturali. Lavoriamo in queste direzioni con l’intenzione di trasformare lo stabilimento di Merone in un centro di macinazione di eccellenza nell’ambito della sostenibilità e dell'innovazione.
 

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Ph. Andrea Fumagalli
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I designer Alice Barki e Alex Crestan. Ph. Andrea Fumagalli

In questa cornice, grazie al Museo che costituisce l’ultima tappa di un percorso che attraversa Merone, raccontando la storia di un materiale e di un sito produttivo, vogliamo ricostruire non solo la storia della nostra azienda, ma anche il processo produttivo del cemento e l’utilizzo di questo materiale nella vita quotidiana delle persone e in edifici architettonicamente straordinari e, più recentemente, nell’utilizzo di torri protagoniste della riqualificazione di alcune aree di Milano. 

Per tale motivo, abbiamo deciso di dedicare uno spazio del Museo ad esempi creativi e a opere di design ottenute prevalentemente con l’utilizzo di prodotti ultra performanti quali il Ductal® di Holcim, che permette di costruire con le stesse resistenze ma con minore spessore e quindi di utilizzare meno quantità di materiale secondo l’obiettivo di costruire meglio con meno consumo di risorse.

Merone: com'era e com'è 

L'intervento di Calogero Santamaria, attuale Amministratore Delegato di Holcim Aggregati Calcestruzzi e ultimo direttore di stabilimento prima dello spegnimento dei forni di Merone, ha ripercorso la storia dello stabilimento di produzione. “La fabbrica è partita con 2 forni nel 1928 e ha prodotto, nei primi anni, 1.500.000 tonnellate di prodotto” ha raccontato Santamaria.  “Dai primi forni si arrivò agli anni ‘70/’80 quando costruirono i forni 3, 4 e 5 che segnarono gli anni del boom economico di Merone, anni in cui vennero costruite infrastrutture e autostrade che servirono allo sviluppo della nostra società. Il prodotto di Merone è stata parte integrante della costruzione di edifici iconici quali il Grattacielo Pirelli e il terzo anello dello Stadio San Siro. 

Oggi, come ieri, i materiali Holcim hanno contribuito alla realizzazione di opere urbane ed extraurbane, non solo di importanti grattacieli  - altamente sostenibili e quasi tutti certificati LEED - quali quelli protagonisti delle importanti riqualificazioni urbane di Milano come CityLife e Porta Nuova  ma anche di altre importanti infrastrutture quali M4, M5 e BreBeMi.”

“Merone oggi è un centro di macinazione e distribuzione importante grazie alla sua flessibilità. I numeri non sono più quelli di una volta però Merone ha tre mulini per la produzione di cemento: riceviamo il clinker dallo stabilimento di Ternate e lo maciniamo in questo nostro centro di Merone, centro che ha la capacità di produrre molti prodotti tra cui davvero importanti quelli della famiglia ECOPlanet a basse emissioni di CO2. Grazie alla sua posizione strategica e alla sua flessibilità Merone è in grado di rispondere molto bene alle esigenze dei clienti” ha continuato, Riccardo Bianchi attualmente Plant Manager di Merone e di Ternate. 

“In questo stabilimento vogliamo portare avanti un piano di ammodernamento ed efficientamento per continuare a produrre sempre di più cementi a ridotte emissioni di CO2 aumentando il contenuto di materiali riciclati a vantaggio dell’economia circolare. Holcim Italia continua verso l’obiettivo della decarbonizzazione attraverso la sinergia tra gli stabilimenti di Merone e Ternate.”

Cambiamento, crescita e innovazione

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Dopo i saluti e i commenti degli ospiti istituzionali Andrea Camesasca, delegato al turismo Confcommercio Como e vice presidente associazione Albergatori, che nella sua veste di esperto e promotore del Progetto Make Como ha brillantemente moderato la conferenza di apertura, ha dato la parola ad Alice Barki  e Alex Crestan, i due designer che hanno collaborato alla creazione del volto moderno del Museo attraverso la creazione di moduli iconici  realizzati in calcestruzzo rappresentativi del Museo e dei luoghi caratteristici di Merone. 

All’entrata del Museo la statua di C. Montandon accoglie infatti i visitatori insieme alle due innovative installazioni artistiche dei designer: il passato e il presente si abbracciano quasi ad anticipare quello che il visitatore realizza all'interno del Museo dove si vive il racconto del processo produttivo del cemento scoprendo quello che si cela dietro al materiale che è alla base di tutto il nostro passato, del nostro vivere quotidiano nel presente e della crescita delle nostre città future. 

 

 

L’apertura alle visite verrà comunicata e gestita direttamente dal Comune di Merone. Intanto, la preview del 10 Novembre dedicata alle istituzioni, alla stampa e alle autorità, ha consentito di mostrare i risultati di un lungo lavoro di ricerca, creazione e innovazione: il tutto concretizzato attraverso grande lavoro di squadra dei fornitori, dei partner, dei promotori e del personale coinvolto sia dal punto di vista dell’azienda che del Comune.

“Il nuovo turismo di lusso è il turismo che vive e lascia vivere l’identità dei territori, e noi a Merone e nelle aree contigue continueremo a farlo” .

Andrea Camesasca| Delegato al Turismo Confcommercio Como

Dott. Alessandro Fermi

Dott. Andrea Polichetti

I designer Alex Crestan e Alice Barki.

Il salotto del cemento.